17 maggio 2013

Domanda di adempimento del contratto, di risoluzione per inadempimento e di risarcimento del danno


Il Collegio ritiene fondato il motivo di ricorso all'esame, in applicazione della consolidata giurisprudenza di questa Corte secondo cui l'art. 1453 cod. civ., comma 2, deroga alle norme processuali che vietano la mutatio libelli nel corso del processo, nel senso di consentire la sostituzione della domanda di adempimento del contratto con quella di risoluzione per inadempimento, non già anche con quella di risarcimento del danno (fatto "salvo in ogni caso" dal comma 1), la quale integra un'azione del tutto diversa per petitum dalle altre due, con la conseguenza che urta contro tale divieto, e quindi è inammissibile, la domanda risarcitoria introdotta in corso di causa, in luogo di quella (iniziale) di adempimento (Cass. 16 giugno 2009, n. 13953; Cass. 27 marzo 2004 n. 6161; Cass., 30 marzo 1984, n. 2119; cfr. anche sulla insostituibilità della domanda di risoluzione per inadempimento a quella originaria di risarcimento del danno Cass. 27 luglio 2006 n. 17144; Cass. 26 aprile 1999, n. 04164). Ancora di recente - con riferimento ad un caso in cui era stata introdotta una domanda giudiziale per ottenere il trasferimento, ai sensi dell'art. 2932 cod. civ., dell'immobile promesso in vendita ed il risarcimento dei danni derivanti dal ritardo con cui si conseguiva il bene e, poi, a fronte della riconvenzionale di risoluzione avanzata dalla controparte, era stata chiesta in via subordinata la risoluzione del contratto preliminare di vendita ed il risarcimento dei danni - è stata ritenuta ammissibile, per il disposto di cui all'art. 1453 cod. civ., la domanda di risoluzione in luogo dell'adempimento, ma non anche quella ulteriore di risarcimento, avente causa petendi e petitum diversi da quella originari, affermandosi il principio che la deroga al divieto di mutatio libelli, consentito dalla norma cit. non si estende alle domande di risarcimento consequenziali, rispettivamente, a quelle di adempimento e di risoluzione (cfr. Cass. 23 gennaio 2012, n. 870).

Cass. civ. Sez. III, Sent., 14-03-2013, n. 6545


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