20 dicembre 2012

Fattispecie del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni


La Corte di merito ha fatto corretta applicazione della giurisprudenza di legittimità, in sede penale, che, ai fini della integrazione della fattispecie del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, richiede la perfetta corrispondenza tra la pretesa arbitrariamente attuata dall'agente e l'oggetto della tutela apprestata dall'ordinamento giuridico, essendo il reato caratterizzato dalla sostituzione, da parte dell'agente, dello strumento di tutela pubblico con quello privato (Cass. pen. n. 1456 del 1983; n. 7483 del 1988; n. 9436 del 1997).

Corrispondenza, all'evidenza mancante nella specie, dove il comportamento dell'agente consiste nella smagnetizzazione di una card legata alla titolarità del posto barca, a fronte di un diritto di credito per erogazioni di servizi ricondotti, con statuizione del giudice di merito non censurata, a un diverso rapporto giuridico, e solo indirettamente connessi con la fruizione del posto barca.

Cass. civ. Sez. III, Sent., 20-11-2012, n. 20321

Nessun commento: