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20 gennaio 2013
Il riconoscimento tacito della scrittura privata opera solo nel processo in cui viene a realizzarsi
Trova pertanto applicazione il principio, enunciato da Cass. civile n. 11460/07, al quale il collegio intende dare continuità, secondo cui il riconoscimento tacito della scrittura privata opera esclusivamente nel processo in cui viene a realizzarsi, esaurendo i suoi effetti nell'ammissione della scrittura come mezzo di prova, con la conseguenza che la parte interessata, qualora il documento sia prodotto in altro giudizio per farne derivare effetti diversi, può legittimamente disconoscerlo, non operando al riguardo alcuna preclusione, diversamente dall'ipotesi in cui - per quanto evincibile anche dal disposto dell'art. 217 c.p.c. , comma 2 - si sia provveduto all'accertamento specifico con valore di giudicato dell'autenticità della scrittura privata prodotta in precedente giudizio, che può, però, configurarsi solo attraverso il riconoscimento espresso della scrittura medesima, ovvero mediante il giudizio di verificazione dell'autenticità della scrittura che sia stata ritualmente disconosciuta.
Cass. civ. Sez. I, Sent., 07-12-2012, n. 22252
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