10 marzo 2013

Spoglio e azione del detentore: feci, sed iure feci


La sentenza impugnata ha fatto corretta applicazione dei principi in tema di reintegra posto che in sede di azione di reintegrazione è tutelabile anche solo la situazione di fatto, indipendentemente dalla prova che spetti un diritto, da parte di chi è privato violentemente od occultamente della disponibilità del bene.

La relativa legittimazione attiva spetta non solo al possessore uti dominus ma anche al detentore nei confronti dello spoliator che sia titolare del diritto e tenti di difendersi opponendo che "feci sed iure feci".

Nella specie, le stesse ammissioni del ricorrente e gli elementi di riscontro soggettivi ed oggettivi emergenti dagli atti, quali i cartelli affissi dal P. espressivi della intenzione di regolamentare il passaggio della sua proprietà e di consentirlo solo sotto apposita sorveglianza, lungi dal giustificare la sua azione, erano lesivi della situazione possessoria dell' A..

A chi invoca la tutela è sufficiente provare una situazione di fatto, protrattasi per un periodo di tempo apprezzabile, un possesso qualsiasi, anche se illegittimo ed abusivo, purchè abbia i caratteri esteriori di un diritto reale (Cass. 1 agosto 2007 n. 16974, 7 ottobre 1991 n. 10470).

Cass. civ. Sez. II, Sent., 04-01-2013, n. 89


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