27 gennaio 2012

Professione forense

Nella giornata di ieri il Primo Presidente della Corte di Cassazione ha attribuito parte della colpa alle gravi "defaillance" del sistema giustizia agli Avvocati (ritenuti troppi, alla faccia di Monti) i quali non farebbero, tra l'altro, da filtro alle cause.
Ebbene, dopo esserci rimasto inizialmente male (non perchè il fatto in sè per sè non sia vero, ma perchè questo fosse stato eletto ad uno dei primi motivi dei disagi della giustizia) colgo oggi l'occasione fornita da un GdP per evidenziare che, in fin dei conti, anche i magistrati (in questo caso, onorari e non togati) possono influire negativamente al sistema giustizia imponendo fasi di gravame che si devono (e possono) evitare.
Il Giudice in questione, conosciuto per la mole delle sentenze prodotte, ha nel caso in esame rigettato le domande di parte attrice,  relative ad una vacanza rovinata, compensando le spese (stante la contumacia della controparte) ed è giunto a tale conclusione con dei passaggi motivazionali estremamente apodittici e, in alcuni casi, grotteschi: tutti eventualmente da sottoporre al vaglio del giudice di appello (con aggravio dei costi e dello strumento del processo).
In particolare, si è scritto in sentenza che "Occorre anche aggiungere che stiamo parlando di un paese -l'Egitto- ove prevale una grande povertà della popolazione, uno standard di vita certamente non all'altezza dei paesi occidentali, una scarsa cura per l'igiene ed il Ministero degli Esteri italiano mette in guardia i turisti sui rischi di epatite [...] Insomma chi sceglie di viaggiare in tali paesi e tra questi l'Egitto deve mettere in conto alcuni disagi e deve rinunciare a pretendere standard di vita comuni in occidente" (!).
Argomentazioni, queste, non solo sono destituite di fondamento (dal sito esteri.it, nel link "unità di crisi" ci sono altri link che portato alle schede delle singole nazioni, tra cui l'Egitto, in cui si legge "Situazione sanitaria discreta. Al Cairo, ad Alessandria e nelle maggiori località turistiche -Sharm el Sheikh, Hurghada, Luxor, ecc.- vi sono strutture ospedaliere che possono essere ritenute soddisfacenti..." e ciò mal si concilia con quanto argomentato dal giudice), ma rischiano di avallare un principio assurdo: ossia il teorema che se paghi € 1.000,00 per un viaggio tutto compreso in una struttura 4 stelle in Egitto devi sapere che troverai una qualità di servizi pari a 3 stelle (o meno) e non potrai lamentarti con chi ti ha venduto il pacchetto all inclusive a 4 stelle perchè.. è ovvio, in Egitto sono più poveri di noi e si "deve mettere in conto alcuni disagi e deve rinunciare a pretendere standard di vita comuni in occidente..", ragione per la quale non potrai chiedere che ti venga restituito parte del costo iniziale di € 1.000,00.
Allora mi chiedo: se tutto questo fosse vero (assieme al fatto che l'Italia non è il paese primo della classe per standard di vita), qualora dovessi andar in viaggio in un paese che, statistiche alla mano, è più civile e pulito dell'Italia, potrei pagare qui per un 3 stelle e pretendere lì un 4 stelle? Se tanto mi da tanto..

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